Pisa, 29 novembre 2018 – Aderiamo con convinzione alla mobilitazione di cittadini, istituzioni, imprese e associazioni presenti in area geotermica.
La nostra cooperativa, con sede legale a Pomarance e legata ai territori della Toscana geotermica teme che, in conseguenza di scelte frettolose assunte dall’attuale governo, siano ingenti i danni al tessuto economico e sociale di quest’area della Toscana. Si va a colpire una zona del Paese strettamente legata, da sempre e storicamente, alla valorizzazione del calore della terra, dei minerali, dell’indotto dell’industria estrattiva, tutte attività che mai hanno intaccato la delicata e fruttuosa armonia che si è costruita – di generazione in generazione – tra il territorio ed i suoi abitanti.
Per quanto riguarda l’attuale industria geotermica, se dovessero sparire gli incentivi per i nuovi impianti, nei prossimi cinque anni (2019-2024) potrebbero essere circa 600 i milioni di euro di investimento a cui Enel Green Power potrebbe dover rinunciare, con pesantissime ricadute in termini occupazionali e di miglioramento delle performance ambientali. Un danno forse irreparabile, che, per chi conosce davvero i luoghi, significa spopolamento e desertificazione, con una perdita economica, ma anche sociale e culturale, irrecuperabile e insostenibile.
Crediamo che tagliare gli incentivi significhi non conoscere la reale natura della geotermia, una rinnovabile ad alto rendimento (fornisce attualmente il 30% della energia elettrica utilizzata in Toscana) che, dalle verifiche effettuate dagli organismi di controllo, non mostra evidenze scientifiche o criticità particolari relative alle emissioni in atmosfera ed allo stato di salute delle persone. Ci si chiede poi: se non sulla geotermia, su quali fonti rinnovabili così generose pulite si vuole investire? Questo lo si chiede non solo da imprenditori o da pomarancini, ma da cittadini italiani.
Ci uniamo quindi alla maggioranza silenziosa, favorevole a una coltivazione sostenibile della geotermia, che troverà dunque nella manifestazione del 1 dicembre a Larderello un momento di aggregazione, che sta coinvolgendo fette sempre più ampie della società civile. Tra le ultime adesioni spiccano ad esempio quelle della Cgil, della Uil, della Cisl come anche dell’Anpas, della Confesercenti Toscana Nord e di molte altre imprese attive nell’area del monte Amiata.
Cristina Nati
Presidente Consiglio di Amministrazione